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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Ivan Kashinsky, la terra e il folklore

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Ivan Kashinsky è un fotografo freelance che vive a Quito, in Ecuador. Ha conseguito una specializzazione in Comunicazioni di massa, con particolare riferimento al fotogiornalismo, alla San Jose State University. La sua tesi consisteva in un progetto multimediale di ricerca sul folklore delle Ande ecuadoriane. Le fotografie di Kashinsky hanno ottenuto spesso riconoscimenti internazionali e sono state esposte a New York. Attualmente Ivan collabora con riviste nazionali e internazionali e si occupa di editing di immagini per la rivista Terra Incognita. Link: Il sito di Ivan Kashinsky - Google immagini

Jim Richardson: i colori della natura

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Jim Richardson ha pubblicato nel 1984 il suo primo servizio per Geographic; da allora ha realizzato più di 20 reportage, diventando uno dei fotografi più prolifici della rivista. È inoltre un brillante oratore e organizzatore di seminari. Richardson inizia la sua carriera da giovanissimo, con una vecchia macchina di seconda mano del padre, fotografando i campi di grano e la fattoria dei genitori nel Kansas. Nel 1971 abbandona gli studi all’università per iniziare un tirocinio presso il Topeka Capital Journal. Nei successivi 15 anni i suoi lavori sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali. Link:    Il sito di Jim Richardson   -    Google Immagini

Justin Guariglia, l'oriente prima

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Guariglia, che oggi vive a New York, ha lavorato in oltre 50 paesi. Si è trasferito a Pechino all’età di 21 anni per studiare il cinese, ed è lì che ha appreso, da autodidatta, i primi rudimenti della fotografia. Tornato negli Stati Uniti ha ottenuto un periodo di tirocinio all’agenzia Magnum di New York. Nel 1998 è ripartito per Hong Kong dove ha lavorato come freelance per diverse riviste. Justin è stato inserito tra i “trenta giovani migliori fotografi sotto i trent’anni” da Photo District News; è stato candidato al premio Young Photographer of the Year dell’International Center of Photography di New York e nel 2003 un suo reportage ha vinto due premi Pictures of the Year e un Ozzie Gold Award. Il sito di Justin Guariglia

Jonas Bendiksen, foto come crescita

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Nato in Norvegia nel 1977, Jonas Bendiksen ha iniziato la carriera a 19 anni come stagista nella sede londinese dell’agenzia Magnum. In seguito ha deciso di lasciare il lavoro d’ufficio ed è partito per la Russia per fare il fotoreporter. Qui ha documentato soprattutto la realtà della periferia dell’ex impero sovietico in una serie di immagini poi raccolte nel libro Satellites, uscito nel 2006. Jonas ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui un World Press Photo nel 2005. Link: The Places We Live - Magnum Photos - Google Immagini

Massimo Mastrorillo: storie di vita dura

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Massimo Mastrorillo classe 1961, ha studiato presso l'Università di Perugia e si è laureato presso l'Istituto Europeo di Design di Roma. Lavora principalmente su progetti a lungo termine, documentari, dedicandosi alle conseguenze profonde della guerra e delle catastrofi naturali e le loro conseguenze sulla società. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui: World Press Photo, Pictures of the Year International (POYi), Best of Photojournalism (Magazine Photographer of the Year), the PDN Photo Annual, the International Photographer of the Year at the 5th Annual Lucie Awards and an Aftermath Grant (finalist, 2011). His work has been published in: Espresso, Newsweek, Internazionale, Vanity Fair, Vrij Nederland, Le Monde and Wired. Massimo recently founded the collective MASTODON. Link: Il sito di Massimo Mastrorillo - Google Immagini

Linda Dorigo: il Viaggio verde

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Linda Dorigo è una giovane trentenne fotoreporter freelance che vive a Beirut. Ha lavorato come assistente fotografa nel campo della moda e in vari studi di pubblicità a Lisbona per poi tornare in Italia, dove ha iniziato a lavorare come giornalista. Focalizzata sul mondo femminile, dove riesce a esprimere al meglio la sua forza creativa, si è interessata, fotograficamente parlando, al "mondo" iraniano, ai rifugiati saharawi, passando per i diritti delle donne libanesi. Nel 2010 ha realizzato un cortometraggio " Safar-e Sabz " (Viaggio Verde), sul significato del colore verde per il popolo iraniano. Il suo lavoro è stato pubblicato in Marie Claire Italia, Est e Der Spiegel. Questo è il suo sito.

Chris Jordan: l'insieme fa la forza!

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Le fotografie di Chris Jordan, hanno lo scopo di darci un'idea della cultura americana contemporanea. Le sue immagini, ritraggono una quantità specifica di un qualcosa, e poi su questo ci lavora, creando delle statistiche numeriche. La sua speranza è che le immagini che rappresentano queste quantità abbiano un effetto nel nostro vivere quotidiano. Link:    Il sito    -    Google Immagini

Karen Kasmauski: una visione reale

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Dal 1984 Karen Kasmauski ha pubblicato oltre 20 servizi su National Geographic. I suoi reportage sono imperniati su tematiche scientifiche, sanità e cambiamenti globali. Nata da madre giapponese, Karen ha realizzato diversi reportage sull’Oriente: dal mondo delle donne nipponiche a Okinawa a servizi di economia sul Giappone e sull’Asia. I suoi viaggi di lavoro l’hanno portata a visitare il mondo intero: ha documentato terremoti in Giappone, è stata arrestata in Africa, esposta alle radiazioni in Russia. Insegna in vari istituti ed è molto apprezzata come relatrice; spesso viene invitata a parlare di problemi correlati alla sanità in enti e organizzazioni benefiche. Ha ricevuto numerosi premi nei concorsi White House News Photographers e Pictures of the Year. Link:    Il sito   -    Google Immagini

Lynsey Addario: il peso della storia

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Lynsey Addario vive a Istanbul. È nata il 13 novembre 1973 a Norwalk, nel Connecticut. Nel 1997 ha iniziato a lavorare come freelance per l’Associated Press. Ha lavorato a Cuba, in India, nell’Afghanistan governato dai Talebani, in Pakistan e in Nepal. Nell’aprile del 2001 Addario si è spostata a Città del Messico dove ha lavorato principalmente per il New York Times. Dopo gli eventi dell’11 settembre 2001 è tornata in Asia meridionale per coprire il problema dell’istruzione delle donne afghane. Nel 2003 ha seguito la guerra in Iraq; dal 2004 ha coperto il conflitto in Darfur; ha visitato i campi profughi in Ciad e i villaggi abbandonati e dati alle fiamme in Sudan e ha fotografato gli sfollati e i gruppi di ribelli. Nello stesso anno si è occupata della condizione femminile in Arabia Saudita e di altri servizi in Turchia, Libia, Sudafrica e Libano. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi tra cui l’Award of Excellence 1999 di Pictures of the Year. Nel marzo 2002, la riv...