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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Stuart Franklin: fotografare, comunque

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Stuart Franklin è nato a Londra il 16 luglio 1956. Nel 1985 è entrato alla Magnum Photos. Nel 1989 ha vinto il premio World Press Photo per la celebre fotografia dello studente che sfida un carro armato in piazza Tienanmen a Pechino. Franklin ha iniziato a collaborare con National Geographic nel 1990. Nel 1989 è andato in Antartide con Greenpeace e nel 1991 ha partecipato al progetto Photographer's Gallery di Londra. Ha vinto il Christian Aid Award for Humanitarian Photography nel 1985 e nel 1991 si è classificato al terzo posto al concorso World Press Photo nella sezione attualità. Nel 2002 ha conseguito un dottorato in Geografia presso l’Università di Oxford, dove vive. Il sito: Stuart Franklin

Steve Raymer: Etica e fotogiornalismo

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Il professor Steve Raymer, fotografo della redazione di National Geographic per oltre vent’anni, insegna fotogiornalismo, etica della comunicazione e giornalismo internazionale all’Indiana University di Bloomington. Dalle carestie in Bangladesh e in Etiopia fino alla caduta dell’Unione Sovietica, le fotografie di Raymer hanno illustrato una trentina di articoli di National Geographic. Dal 1991 al 1995, Raymer è stato anche direttore del National Geographic Society News Service, una joint venture con il New York Times e la Associated Press. Il sito: Steve Rayme r

Reza: l'intrepido fotografo

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Noto per il suo stile intrepido nel fotografare i luoghi più esotici del pianeta, Reza (lo pseudonimo con cui da sempre è conosciuto) ha realizzato reportage in ogni parte del mondo per National Geographic e altre importanti riviste. Nato nel 1952 a Tabriz in Iran, nel 1968 inizia a studiare fotografia da autodidatta iscrivendosi, tre anni dopo, alla facoltà di architettura dell’Università di Teheran. Negli anni Settanta e Ottanta e lavora per l’agenzia France Press, è corrispondente da Teheran per Newsweek e dal Medio Oriente per Time. Tra il 1989 e il 1990 è consulente nel programma per l’Afghanistan delle Nazioni Unite. Nel 1996 vince il premio Hope per il suo impegno a favore dei rifugiati ruandesi. Nel 2001 fonda AÏNA, il Centro per la cultura e i mezzi di comunicazione, allo scopo di portare una stampa libera nell’Afghanistan ridotto al silenzio dai Taliban. Nel 2005 è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito. Nel 2006 il principe di Spagna Felipe lo ha on

Google Art Project

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Art Project è il nome di un progetto lanciato da Google. Grazie ad una partnership siglata con alcuni tra i più noti musei del mondo sarà possibile esplorare questi luoghi e consultare numerose opere. Per la realizzazione di questo grandioso progetto è stata utilizzata la già conosciuta tecnologia Street View, attraverso cui è possibile muoversi con estrema semplicità all’interno delle diverse stanze dei musei. Il procedimento adottato per ottenere una navigazione scorrevole è semplice: grazie ad un carrello progettato appositamente per gli interni di un edificio, sono state scattate molteplici foto a 360° delle sale e delle opere, foto che sono state successivamente montate insieme. Attualmente è possibile visitare 17 musei d’arte di 11 città diverse, 385 sale, circa mille opere di 486 artisti. Link: Google Art Project

Tyrone Turner: la macchina fotografica sempre

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Tyrone Turner è un fotogiornalista e vive ad Arlington, in Virginia. Sempre con la macchina fotografica in mano, si sposta dal Brasile a Baghdad e nelle paludi della Louisiana. Di recente ha ottenuto i fondi per documentare il problema dei minori processati come adulti negli Stati Uniti. Per National Geographic si è occupato di Stati Uniti e di uragani.

Tomasz Tomaszewski: visione nomade

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Tomasz Tomaszewski , fotografo freelance, è nato a Varsavia, in Polonia, nel 1953. Ha iniziato la sua carriera come fotografo in alcune riviste polacche, lavorando anche con il settimanale di Solidarnosc e la stampa clandestina. Da allora le sue immagini sono apparse su numerose testate internazionali. Oggi Tomaszewski è un assiduo collaboratore di National Geographic e per la stessa è stato incaricato di documentare i modi di vita e le usanze degli Zingari. Tomasz ha visitato dieci stati partendo dall’India, attraversando l’Europa, fino agli Stati Uniti. Un viaggio che nasce con l’intenzione di raccontare, mediante linguaggio visivo, la storia di un popolo senza patria, dalle sue usanze, alle tradizioni ed abitudini dei Nomadi per lo più ancora sconosciute al mondo. Un lavoro ampio di documentazione storica e sociale di una realtà critica, dislocata in comunità piccole e chiuse, da sempre relegate ai margini delle società in via di sviluppo. Insegna fotografia in Polonia, negli

George Steinmetz: luce sul pianeta terra

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Famoso per i suoi reportage scientifici ed esplorativi, George Steinmetz utilizza l'obiettivo fotografico per gettare luce sui pochi segreti rimasti nel mondo moderno: deserti inaccessibili, culture sconosciute e nuovi traguardi della scienza e della tecnologia. Collaboratore abituale di National Geographic, ha lavorato su soggetti che vanno dall'esplorazione petrolifera agli ultimi traguardi della robotica. Ha realizzato più di 20 servizi per la rivista. Le sue fotografie vengono regolarmente pubblicate su varie testate internazionali e lavora anche come fotografo commerciale e pubblicitario. Durante la sua lunga carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui i due primi premi World Press Photo. Nato nel 1957 in California, a Beverly Hills, Steinmetz ha iniziato la carriera fotografica durante un viaggio in autostop in Africa durato otto mesi.

William Albert Allard

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William Albert Allard è nato a Minneapolis nel 1937. Dopo gli studi superiori, si è iscritto all’Università del Minnesota. È uno dei pochi professionisti della sua generazione ad aver pubblicato sempre e solo immagini a colori. Dal 1964 ha collaborato con National Geographic  come freelance, fotografo interno e a contratto, nonché autore di testi; le sue immagini hanno illustrato una trentina di articoli pubblicati sulla rivista. Ex fotografo Magnum, i suoi scatti sono presenti in numerosi musei e collezioni private.