La laguna di Venezia ha la forma di una grande “C” dove all’estremo sud si trova Chioggia e a nord Jesolo. I due estremi di questa C sembrano “tirati” da una corda di terra che qua e là appare spezzata: è proprio in questi vuoti lasciati dalla terra che si sta costruendo il MOSE, che allora si potrebbe forse chiamare Mosè, data la sua indotta vocazione a governare le acque. Questi lembi di corda di terra hanno il nome di Cavallino, Lido, Pellestrina. Pellestrina ha due facce: una che guarda Venezia, ed è fatta di case basse; una rivolta all’Adriatico, fatta di sabbia e conchiglie. Sono le telline, che gli uomini vanno a raccogliere con gli stivali nel mare basso, come fossero contadini più ancora che pescatori, come stessero arando la sabbia del mare, la terra. Poi c’è un’altra corda, dalla parte opposta: la E55, una statale a veloce scorrimento, che porta a Mestre e dunque a Venezia. È in questo spazio, questo rettangolo irregolare fatto di terra, di acqua, di asfalto, e di